Da dove cominciare?

12.01.2019

Non lo sapevo nemmeno io ben 3 anni fa. Ma mi sono buttata. Che cosa? Dove?

Fermi, prima vi racconto un po' di me...

Ho avuto una vita felice. Sono cresciuta in una famiglia ganza, fatta di donne e di uomini che hanno sempre creduto in se stessi e che hanno preso in mano la propria vita creandosi il futuro che volevano, una famiglia di imprenditori. Siamo gente semplice, mi piace il pane e olio, mamma e babbo che lavoravano con grande impegno e soddisfazione e di conseguenza ho sempre visto e pensato al lavoro come a qualcosa di essenziale nella vita di un essere umano. Noi amiamo lavorare, noi amiamo costruire cose, inventarci la quotidianità e mettere in funzione la creatività. Siamo gente per intenderci che non si abbatte se una cosa non torna e se un risultato tarda ad arrivare: semplicemente ci impegniamo di più, troviamo altre strade, creiamo il momento giusto per farlo accadere. Così è stato per il mio bisnonno, cavaliere dello stato Italiano e musicista, così è stato per mio nonno imprenditore e proprietario di una filatura, per mio padre imprenditore nell'edilizia e per mia madre la sarta ( oggi si direbbe stilista di moda!!) più brava del mondo.

Io ho studiato, tanto. Dopo il liceo, diplomata in lingue , mi sono dedicata a concludere il mio percorso e le mie conoscenze all'Università e mi sono laureata in lingue. Lo studio mi ha dato tanto, mi ha insegnato a credere in me stessa, a non appoggiarmi a nessuno, a perseguire con il coltello in mezzo ai denti i miei sogni senza procrastinare, a darmi degli obiettivi , fare un piano e metterlo in atto per ogni singolo esame fatto.

Prima di laurearmi sono entrata a lavorare presso una grossissima azienda fiorentina grazie alle mie conoscenze linguistiche, mi sono sposata ed è cominciato un periodo molto sereno della mia vita. Ero consapevole che , diversamente da tanti giovani che penavano a trovare e mantenere un lavoro, io ero stata fortunatissima: mi stavo laureando, avevo già un lavoro a tempo indeterminato nel mio ambito , ero indipendente economicamente e....nel frattempo mi ero costruita anche una casa!!

Mi sentivo una locomotiva che andava ad URANIO! Dopo 2 anni è arrivata la mia Adele, avevamo desiderato tanto un figlio ed eccolo, una bimba meravigliosa, buona che ci ha fatto dormire tutte le nostre notti. Dopo 3 anni ne abbiamo messo in cantiere un altro, ed ecco Lapo. Volevamo la felicità ed eravamo disposti a costruircela con il lavoro, la buona volontà, tanto tanto spirito positivo e la gratitudine, questa sconosciuta, ma fondamentale per la nostra vita.

Col tempo ci siamo resi conto che il mondo del lavoro stava cambiando, che da dipendenti eravamo in una ruota come i criceti, facevamo sempre le stesse cose, pagati sempre allo stesso modo nonostante le nostre abilità e la nostra fedeltà alle aziende per le quali lavoravamo. Ho cominciato a guardarmi intorno, ma il lavoro, in Italia, non offre molte opportunità ad una donna che vuole stare anche accanto ai propri figli e che ne vuole seguire la crescita pur lavorando. Bassi stipendi per molte ore di lavoro. Non andava bene, ci voleva qualcos'altro, dovevo CREARMI un lavoro su misura, un qualcosa in cui impegnarmi e che mi facesse guadagnare in base al mio impegno, alle mie qualità e alla mia professionalità.

Ed ecco il contatto, ecco l'opportunità che viene a bussare alla mia porta...

To be continued

Si cambia prospettiva

Due carissime amiche, un bar, una brioche e un cappuccino. Da qui è cominciato un nuovo percorso. Mi hanno invitata a visionare un progetto imprenditoriale da fare in collaborazione con loro e alla domanda " Isa ti interesserebbe crearti un secondo reddito?" Ho risposto "SI, perché no, basta non ci sia da vendere !! Ragazze non sono la persona giusta per questo". Mi sono fidata e mi è stato mostrato 3 giorni dopo un progetto di Network Marketing, che fra l'altro conoscevo già e per il quale ero stata già contattata altre volte nel corso degli anni, ma che non avevo mai preso in considerazione perché la mia vita era piena, appagante, realizzata e non avevo bisogno di altro, solo di crescere i miei figli in santa pace.

Ma negli anni mi ero resa conto che il lavoro che tanto mi piaceva e verso il quale nutrivo una sana gratitudine, non mi appagava più, non mi faceva crescere emotivamente e professionalmente, ero ferma e questo non lo sopportavo: io cercavo nuovi stimoli, nuove sfide, nuove prospettive che mi facessero alzare la mattina non già stanca, ma entusiasta e propositiva. ECCHECAVOLO!! La vita è una, si avrà pur il diritto di essere felici e volere qualcosa di più per noi e la nostra famiglia?

Poi c'era un altro grave fatto: lo stipendio in ben 16 anni non era cambiato di una virgola, si era passati all' EURO e fare la spesa era diventato sempre più caro, tutto era diventato esosamente costoso, dalle vacanze alla vita quotidiana, dalla scuola ai vestiti , dai medici allo sport per i bambini.

Occorreva correre ai ripari. I nostri stipendi che fino ad allora ci avevano fatti vivere bene, ora NON BASTAVANO PIU'. La cosa che più mi dava fastidio era che noi nel nostro lavoro eravamo veramente bravi ma questo non era sufficiente per alzare lo stipendio, che facessimo o non facessimo, l'assegno era quello , fra l'altro non potevamo fare neanche gli straordinari che dovevano essere richiesti e autorizzati dalle nostre due ditte. Nulla, avevamo sopra la testa un coperchio, più di quelle ore non potevamo lavorare e un'asticella di REDDITO oltre la quale non potevamo letteralmente andare.

FERMI.

Questa situazione ha pesato moltissimo sul mio spirito, io volevo essere padrona di me stessa, capitana della mia vita, vivere tranquilla ma di fatto non lo ero, anzi sentivo un forte senso di instabilità economica, di precarietà che non potevo affrontare. Se si fosse rotta una caldaia, un elettrodomestico importante, un danno alla casa, un'emergenza sanitaria, come avremmo fatto? Quali margini avremmo avuto per stare tranquilli economicamente senza intaccare il nostro piccolo capitale? Come avremmo potuto far fronte alle emergenze della vita?

ERA ARRIVATO IL MOMENTO DI CAMBIARE. D'accordo con Roberto , avremmo mantenuto i nostri due lavori che ci davano i nostri redditi principali e in contemporanea avremmo creato un'attività imprenditoriale, avremmo creato il nostro Network a zero rischi, basso investimento e con ben poca esperienza. Saremmo stati aiutati dalla nostra squadra di sponsorizzazione per ogni cosa, avremmo cominciato un percorso professionale di formazione per IMPARARE a fare bene questa attività e avremmo cominciato a camminare supportati dall'azienda Amway , da un ottimo prodotto e da un sistema di formazione che non ha uguali al mondo, il sistema di NETWORK 21.

To be continued...


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